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Una mattina, mentre Gaia faceva yoga e Zoé preparava il caffè,
dal pollaio di Amélie
si sentì un gran trambusto.
"Ecco, ci risiamo" pensò Zoé
alzando lo sguardo al cielo.
"Andiamo", disse Gaia sorridendo.
Si diressero al pollaio,
e vi trovarono dentro
Bo, accucciato nel nido,
che covava le uova.
Amélie sonnecchiava tranquilla sulla groppa di Bo.
Bo era un cagnolino dal grande istinto materno
e dall'immenso amore, ed era convinto che qualsiasi
oggetto tondeggiante potesse essere covato e creare una nuova vita...
La ragione di tutto ciò era molto chiara e comprensibile per
Gaia e Zoé...
E adesso ve la racconteranno!!!
STORIA DEL CANE BRUTTO DELLA SPIAGGIA
In un angolino del mondo lontano lontano, c'era una bella spiaggetta, piccolina e tranquilla, dove viveva un cane piccolino e un po' bruttino, che non aveva nulla di speciale, come tutti i cagnolini che nessuno vuole.
Questo cane non aveva amici. Gli altri cani non lo volevano con loro perché non era abbastanza grande e forte, e perfino i gabbiani lo prendevano in giro perché era brutto, e gli facevano tanti dispetti.
Il cane si sentiva tanto solo. Un giorno, mentre camminava triste sulla riva, vide qualcosa spuntare dalla sabbia: era una piccola pianticella, nata probabilmente dal nocciolo di un frutto che lui stesso aveva mangiato. Scodinzolando, si avvicinò e cominciò ad annusarla. Capì subito che quella piccola pianticella era viva, e decise di prendersi cura di lei.
Durante l'inverno, la proteggeva dal vento, dalla pioggia e dalla grandine, facendole scudo col proprio corpo. Durante l'estate la proteggeva dal sole fortissimo, che avrebbe potuto bruciarla e, nonostante il caldo e la sete, non l'abbandonava mai, perché per lui era tutta la sua vita.
Per difenderla dai gabbiani, che la volevano mangiare, diventò anche aggressivo e col tempo quegli uccellacci non lo disturbarono più.
È passato tanto tempo e il cane brutto è ancora là, vicino alla sua pianticella, che ora è forte e robusta e gli dà riparo e cibo. Nelle sere serene li si può vedere assieme, fianco a fianco, mentre guardano il tramonto, in quell'angolino del mondo, lontano lontano.
Dedicato a Luis Sepúlveda
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